
La Famiglia Piegaja
ed Edoardo Gelli
L’Arte per i Piegaja è sicuramente una questione di famiglia, che si lega inscindibilmente con la natura, la storia e le strutture portanti del progetto Palazzo Bianco.
Qui infatti sono ospitate le collezioni permanenti sul pittore Edoardo Gelli (link a La collezione Edoardo Gelli) e sui suoi contemporanei (link a Gelli e i suoi contemporanei).
Chi era Edoardo Gelli? Il noto ritrattista è uno dei pittori più di successo della Firenze di fine Ottocento-inizio Novecento, nonché l’antenato della famiglia Piegaja.
Storia
Gelli nasce il 4 settembre del 1851 a Savona, da una famiglia di origine lucchese. A seguito della morte prematura del padre, Edoardo rientra giovanissimo a Lucca.
Si iscrive alla locale Scuola d´Arte, dove tra l’altro frequenta i corsi di disegno e di pittura tenuti da Carlo Dal Poggetto (a cui farà un bellissimo ritratto, ora conservato nella Pinacoteca del Museo Nazionale di Palazzo Mansi).
Qualche anno dopo, Gelli ottiene una borsa di studio per iscriversi all’Accademia d’Arte di Firenze, dove approfondisce lo studio del ritratto e del disegno sotta la guida di Antonio Ciseri e Antonio Fontanesi: è proprio questa specializzazione che ne caratterizzerà in futuro la ricca e fortunata produzione artistica.
Estro, visione e carattere. Questo è il ritratto del giovane Gelli.
Inizialmente infatti, per mantenersi e potersi permettere gli studi, Edoardo “si inventa” ben due lavori: il primo, mattutino, se lo guadagna presso un litografo, rimasto colpito dagli schizzi su pietra del ragazzo, fra i quali proprio il ritratto del suo futuro datore di lavoro.
Il secondo ha una genesi ancor più avventurosa: da buon fumatore scorse nelle scatole vuote di sigari toscani una superficie idonea per la sua innata vena artistica, dipingendovi sopra «uomini d’armi segaligni e frati rubicondi», ricavando da dieci a quindici lire a scatola.
Da queste prime esperienze concrete nel mondo dell’arte, nasce il suo atelier fiorentino, un salone dallo spiccato gusto scenografico, caratterizzato da tutta l’eleganza e la ricercatezza dell’artista Gelli.
Qui nasce la fortuna di Edoardo Gelli: il pittore dava libero sfogo alla sua ispirazione, dipingendo e vendendo molte sue opere di genere e figurative ai mercanti d’arte, soprattutto all’estero.
Il suo talento, impreziosito da qualità tecniche del tutto eccezionali e da un sottile e sofisticato spirito d’osservazione, gli regalerà fama e affermazione come ritrattista.
Il 1886 è l’anno della svolta: espone alla “Kunstlerhaus” di Vienna i ritratti di Diego Martelli e di Ernesto Bellandi, che si trovano oggi alla Galleria d´Arte Moderna di Firenze.
Nello stesso anno viene invitato ufficialmente a Vienna per eseguire il ritratto dell´Imperatore Francesco Giuseppe e di altri personaggi della corte asburgica: le opere da lui realizzate ottengono un successo tale da indurlo a lunghi soggiorni nella capitale austriaca.
Rientrato in Italia, continua a coltivare questo genere, che lo porta da eseguire numerosi ritratti per i Savoia e in particolare a Firenze, quello della Famiglia Reale del Siam (1899).
Gelli dipinge un grande quadro attualmente collocato nel salone delle udienze diplomatiche del Grand Palace di Bangkok e che ritrae l’intera famiglia reale: il re apprezzerà talmente tanto il lavoro che gli conferisce l’alta onorificenza dell’Ordine dell’Elefante Bianco. Questo oltre a regalargli una pelle di leone asiatico, ottenuta come trofeo di caccia, che si trova attualmente presso il museo di storia naturale di Calci.
Numerosi sono i riconoscimenti ufficiali, tra cui la nomina, nel 1888, ad accademico residente dell’Accademia di Belle Arti di Firenze.
In quegli anni, lo studio fiorentino di via Marsilio Ficino diventa il punto di riferimento per una clientela colta e raffinata, desiderosa di farsi ritrarre da uno dei pittori più famosi dell’epoca.
Sul finire del secolo Gelli torna ad affrontare il tema del Sacro, realizzando il Trittico con Annunciazione, Natività e Deposizione per la Chiesa di S. Caterina d´Alessandria.
Ma non abbandona la ritrattistica, e agli esordi del XX° secolo realizza ritratti di celebri personaggi, tra cui Mark Twain, Angelo Puccinelli e Renato Fucini.
Nel 1911 decide di ritirarsi dalla scena artistica, e nello stesso anno il compositore Giacomo Puccini dona il proprio ritratto alla Pinacoteca di Lucca.
Edoardo Gelli muore a Firenze il 30 marzo 1933.
Il suo autoritratto è conservato presso la Galleria degli Uffizi, a Firenze.
Questa è, in breve, la storia di Edoardo Gelli, pittore e artista che ebbe grandissima fortuna in vita e che si lega alla storia della famiglia Piegaja sposando Ida Maria Marchesini, scultrice di talento e madre di Anna Maria Gelli Marchesini, nonna degli attuali proprietari del Royal Victoria Hotel.