
L’Hotel più antico d’Italia
Questo è a tutti gli effetti l’Hotel più antico d’Italia: difatti la sua esistenza è attestabile già a partire dal XI secolo, anno in cui si ritrovano alcuni documenti che ne rivelano essere stata la sede della foresteria della Corporazione dei Vinajoli. Qui si accoglievano gli ospiti e si insegnavano le nobili arti della coltivazione delle viti e della produzione del vino.
Storia
Correva l’anno 1837 e Pasquale Piegaja, erede di una ricca famiglia lucchese, dopo essersi laureato e aver vissuto diversi anni in Inghilterra, decide di tornare in Italia e di rilevare un’antica locanda incastonata sul lungarno pisano: nasce così l’Hôtel Royal de la Victoire.
Questo è a tutti gli effetti l’Hotel più antico d’Italia: difatti la sua esistenza è attestabile già a partire dal XI secolo, anno in cui si ritrovano alcuni documenti che ne rivelano essere stata la sede della foresteria della Corporazione dei Vinajoli. Qui si accoglievano gli ospiti e si insegnavano le nobili arti della coltivazione delle viti e della produzione del vino.
Nel 1838, in onore dell’incoronazione della Regina Victoria d’Inghilterra, il nome dell’Hotel viene cambiato in Royal Victoria Hotel: un’idea di Pasquale che si propone di richiamare così i viaggiatori britannici e del Grand Tour (link a Il Grand tour a Pisa), attirati in città dal clima mite e dall’amore per le bellezze della Toscana.
L’inaugurazione ufficiale dell’Hotel avviene nel 1839, anno in cui Pasquale Piegaja decide di ospitare nel suo albergo i partecipanti al Primo Congresso degli Scienziati Italiani indetto dal Gran Duca di Toscana, evento che preluderà alla prossima Unità d’Italia.
Passano gli anni e il Royal Victoria Hotel diventa un punto di riferimento per la nobiltà e i viaggiatori provenienti da tutta Europa e dalle lontane Americhe.
Ma con l’avvento del fascismo tutto sembra cambiare: il regime costringe l’Hotel a modificare il suo nome in Albergo Reale Victoria e l’arrivo della guerra mette a dura prova Pisa.
Tuttavia, l’albergo non cessa nemmeno un giorno la sua attività, nonostante i bombardamenti che colpiscono la città e parte della struttura, riuscendo infine, a riappropriarsi anche di quel nome, Royal Victoria Hotel, che lo aveva reso celebre.
Anche dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, l’Hotel riesce a restare al passo coi tempi senza mai perdere quel fascino dell’antico che lo caratterizza e lo rende, ancora oggi, unico.
Ed è così che, tra avventurose vicende, il Royal Victoria Hotel arriva fino ai giorni nostri, dove sono i fratelli Maurizio e Nicola Piegaja a portare avanti la tradizione di ospitalità e accoglienza della loro famiglia, mantenendo viva l’anima autentica dell’Hotel più antico d’Italia e realizzando il sogno e progetto di una vita: l’associazione culturale Palazzo Bianco.
Ospiti Illustri
Una caratteristica peculiare del Palazzo Piegaja (il Palazzo Bianco) è la sua continuità nell’ospitare più generazioni delle stesse famiglie celebri.
Tra le più famose vi sono sicuramente la famiglia dello scienziato Premio Nobel Guglielmo Marconi, che vi ha soggiornato per tre generazioni
Anche la famiglia di Giacomo Leopardi ha scelto questo albergo come dimora per ben cinque generazioni consecutive, così come quella del poeta Gabriele D’Annunzio, qui ospite per due generazioni.
Ma non finisce qui: questi corridoi e queste stanze hanno visto camminare e soggiornare figure come Charles Dickens, Karen Blixen, Umberto Eco, Virginia Woolf, Mary Shelley, Émile Zola, Giacomo Puccini, Tiziano Terzani, Pietro Mascagni, Luigi Pirandello, Margherita Hack e Piero Angela.
E non solo: ancora oggi, i visitatori dell’albergo possono dormire nelle suites preferite da Gabriele D’Annunzio o fare colazione in compagnia di Giacomo Puccini, Alexandre Dumas, Albert Camus ed Eleonora Duse. Il tutto mentre, sfogliando i libri degli ospiti, potranno idealmente conversare con l’imperatrice del Giappone, la regina Guglielmina d’ Olanda, i Romanoff in fuga dalla Russia, e ripercorrere i viaggi di Charles Lindbergh, per poi uscire sul lungarno a passeggiare con Shelley, Lord Byron e Giacomo Leopardi…
A questi nomi si aggiungono quelli di molti Granduchi di Toscana, che hanno eletto l’Hotel a loro dimora a partire dall’insediamento dei Savoia.
Ma questa è solo una parte della storia di cui si fa portatrice l’Associazione Culturale Palazzo Bianco.
Il Travel Tag con il logo del Royal Victoria Hotel infatti è riuscito anche a farsi strada nel mondo della moda: durante l’esposizione per celebrare il centenario del baule di Louis Vuitton a Parigi, ad esempio, il magazine francese Le Monde ha scelto proprio l’adesivo con il logo dell’Hotel per la prima pagina del suo articolo dedicato alla mostra.
Anche altri grandi marchi della moda e degli accessori, come Benetton e Swatch, non sono rimasti immuni al fascino del Royal Victoria Hotel: Benetton ha voluto il Travel Tag dell’Hotel in una delle sue linee di borse da viaggio, mentre Swatch ha messo in risalto il Travel Tag dell’albergo in uno dei suoi orologi Pop Swatch del 1991, ispirati al mondo dei travel tags.